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VENERE:
Venere è una delle maggiori dee romane principalmente associata all'eros e alla bellezza. Secondo Omero Venere sarebbe figlia di Giove e della ninfa degli oceani Dione e nacque da una conchiglia uscita dal mare; in una seconda versione, invece, dalla schiuma del mare . A causa della sua immensa bellezza, Giove temeva che ella sarebbe stata causa di dispute tra gli altri dei e la diede quindi in sposa a Vulcano, il dio del fuoco, fabbro degli dei, di brutto aspetto, ma caratterizzato da un carattere fermo e costante e sempre dedito al lavoro. Il matrimonio non soddisfece, però, la dea, che intrecciò molte relazioni amorose, sia con umani che con dei. In particolare, è nota la relazione con il dio della guerra Marte. Si dice che dagli amori di Venere e Marte nacquero Cupido, Deimo e Fobo. Nelle raffigurazioni pittoriche e scultoree Venere è connotata da elementi come le colombe o i cigni, la conchiglia, i delfini, la cintola magica che rende seducente chi la indossa, la torcia che desta amore, il cuore fiammeggiante, la rosa, il mirto sempreverde come l’amore, lo specchio. Dal punto di vista iconografico Venere può essere rappresentata come anadiomene, cioè che sorge dalle acque, che giunge alla riva di Cipro, giacente o dormiente, in trionfo, o associata ad altri soggetti mitologici.
Nell'opera l'oro ricorda la lunga chioma bionda di Venere; il drappeggio ricorda il moto delle onde del mare che creano la schiuma marina da cui nacque la Dea nelle coste dell'Isola di Cipro.
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